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Biobee: un programma di biomonitoraggio ambientale.


Più di due milioni di api risiedono presso il nostro impianto da quasi un decennio, effettuando prelievi su un’area di ventotto chilometri quadrati. Una forza lavoro incredibile.

cosa significa biomonitoraggio?

Biomonitoraggio significa determinare lo stato di salute dell’ambiente attraverso l’utilizzo di bioindicatori, cioè di organismi capaci di avvertirne le alterazioni. Le api sono degli ottimi indicatori biologici perché segnalano il danno chimico dell’ambiente in cui vivono, attraverso la loro mortalità e attraverso i residui che si possono riscontrare sui loro corpi o nei prodotti dell’alveare.

obiettivi

Questo progetto ci consente di monitorare l’impatto ambientale nell’area circostante al sito di conferimento. Un’iniziativa che si affianca ai controlli imposti dalle autorità competenti  per verificare accuratamente l’efficacia delle procedure di smaltimento tramite il rilevamento di sostanze nocive; le api sono affidabili rilevatori di pesticidi, diossine, metalli pesanti, radionuclidi.

Le arnie intelligenti, elemento chiave del progetto.

Biobee è un’iniziativa resa possibile dal supporto del Dipartimeento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università degli Studi della Tuscia. Il DAFNE raccoglie una parte importante della prestigiosa eredità della Facoltà di Agraria della stessa università ed è l’unico dipartimento universitario del Lazio che svolge attività didattica e di ricerca in tutti i campi delle scienze agrarie e forestali.

Il progetto

Dopo diversi incontri preliminari, nel torrido pomeriggio del 31 Luglio ci si incontra per decidere la collocazione strategica degli alveari. Sul posto i ricercatori Pier Paolo Danieli e Roberto Bedini insieme a Leonardo Manfredini, esperto apicoltore, decidono posizione ottimale e esposizione delle colonie di Apis Mellifera Ligustica Spinola, anche nota come Ape Italiana. La settimana successiva, il 7 Agosto, verranno posizionate le arnie. Sono arnie sperimentali, dei tipo Italica Dadant da 10 favi, censite nella Banca Dati Nazionale Anagrafica Apistica, sono intelligenti, attrezzate di sensoristica, alimentazione autonoma e di connessione alla rete dati. Tengono costantemente sotto controllo il peso dell’alveare, la temperatura interna, l’attività dei voli (conta voli), la pioggia; questi dati vengono analizzati al fine di evidenziare eventuali anomalie; trend di riduzione della riproduzione, sull’accumulo di scorte, effetti sulla demografia delle colonie ecc. potenzialmente riconducibili alle attività che si svolgono in area.

Dopo l’istallazione le arnie sono pronte ad ospitare le api: da sinistra: Roberto Bedini, Pamela Di Giovenale, Pier Paolo Danieli, Leonello Di Giovenale.

come funziona?

Una famiglia ospita mediamente 40.000 api, delle quali circa un quarto si dedica alla “bottinatura” ovvero la raccolta di approvvigionamenti sul territorio. Considerando che ciascuna di esse visita circa mille fiori al giorno, ogni alveare effettua circa 10 milioni di campionamenti quotidiani, rappresentando una forza lavoro incredibile che riesce ad operare su un’area di quasi trenta km2 attorno alla propria “sede”.

La gestione ordinaria degli alveari del progetto Biobee è affidata a Leonardo Manfredini, apicoltore esperto, si occuperà della lotta alle avversità effettuando periodicamente opportune profilassi per combattere parassiti nocivi all’alveare, e gestendone allo stesso tempo rimonta, sciamatura, nutrizione; ad integrazione delle attività di monitoraggio condotte in remoto attraverso le arnie, il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali effettua campionamento in loco, analizzando la mortalità attraverso opportuni cestelli di raccolta (metodo underbasket), e sottoponendo a analisi periodiche le sostanze presenti nel miele e negli altri prodotti dell’alveare, così come l’analisi delle sostanze che rimangono intrappolate dalla peluria sul corpo delle api.

Leonardo Manfredini trasferisce gli sciami nelle nuove arnie.
Fasi di istallazione dei cestelli per il metodo di raccolta underbasket
Le arnie Biobee collocate in un lotto in un lotto in reinverdimento, piantumato con essenze autoctone durante la fase finale del recupero ambientale.

Le api hanno i numeri!